La professione dell’avvocato

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18 Nov La professione dell’avvocato

L’avvocato viene spesso associato a colui che nel suo piccolo studiolo trova soluzioni, talvolta con cavilli e pretestuose interpretazioni, tese a soddisfare le esigenze di tutela del proprio assistito, non sempre limpide e completamente lecite.

In altri termini, il compito istituzionale assicurato dall’avvocato e sancito dall’art. 24 della Carta Costituzionale non sempre viene visto corrispondente alle esigenze di Giustizia richieste dai cittadini che frequentemente giudicano negativamente l’attività forense.

Il ruolo dell’avvocato tuttavia è radicalmente mutato nel corso degli anni, assumendo sempre di più le vesti dell’impresa esercente un pubblico servizio garantito dalla Costituzione, impegnato nella tutela degli interessi dei propri clienti a tutto tondo nel rispetto della riservatezza e delle norme deontologiche.

L’avvocato del futuro – come ormai di consueto nei paesi dell’Europa più progredita – dovrà svolgere la sua attività sempre più in una fase stragiudiziale, prodromica al processo (complici anche le incidenti modifiche legislative finalizzate a limitare l’approdo delle controversie nelle aule giudiziarie, inflazionate di processi a volte evitabili), fornendo ai cittadini ed alle imprese che ad egli si rivolgano, soluzioni alternative al contenzioso, o comunque una qualificata e preventiva consulenza che scongiuri l’insorgenza della lite, con l’ausilio di competenze sempre più specifiche, assicurate da un network di professionisti componenti lo Studio Legale. La persona e/o l’impresa viene così assistita sin dalla fase embrionale della fattispecie controversa all’interno di un Ufficio in grado si disporre di tutte le competenze necessarie a gestire le problematiche prospettate (di natura giuridica, commerciale, economica, psicologica, medico-legale, investigativa ecc.).

Questo processo di cambiamento stenta a decollare in Italia, soprattutto nel meridione, ed in particolare a Taranto dove l’avvocato è ancora inteso come un professionista chiuso nel suo studio, privo di alcuna dinamicità ed in attesa che i potenziali clienti bussino alla propria porta per evocare Giustizia. L’unico slancio verso l’esterno è quasi sempre rappresentato da una targa apposta sul portone ed il proprio numero presente sull’elenco telefonico.

Gli avvocati a Taranto sono tanti per una realtà economica come la nostra ed è difficile progredire professionalmente in difetto di risorse ma soprattutto, riteniamo, di idee che proiettino il ruolo dell’avvocato in una dimensione più europea, svincolato da una realtà solo territoriale e capace di promuovere la propria attività coinvolgendo competenze sempre più specialistiche all’interno dello Studio e quindi offrendo servizi più completi alla propria clientela.

Ci piace concludere con una citazione di B.A. Garner:

“Noi giuristi possediamo solo le parole. Non possiamo prescrivere medicine ai nostri pazienti. In un processo, nella stesura di una lettera, nella stesura di un contratto, in una trattativa, le parole sono il nostro unico strumento di lavoro. quando si scrive, quando si parla, l’unico vero obiettivo è la chiarezza.”



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